Forse non tutti sono a conoscenza delle procedure di test e controllo funzionale delle “schede elettroniche” di un qualsiasi apparato, che sia per Autronica, Biomedicale, Avionica etc. etc. con tutti i loro pregi e difetti.
Le riporto qui di seguito, in modo sintetico e non esaustivo :
- A partire dalla fabbricazione del circuito stampato, sempre più spesso del tipo multistrato : test ottici automatici su ogni layer ( corti o interruzioni di piste, eventuali riduzioni di sezione che potrebbero causare un “effetto fusibile” quando in funzionamento attivo ).
- Test elettrico a tensione elevata su circuito “nudo” prima della spedizione, per verifica di continuità delle interconnessioni tra gli strati tramite i fori di via passanti e metallizzati chimicamente.
- Assemblaggio e saldatura automatica della componentistica a montaggio superficiale (SMD) e assemblaggio e saldatura manuale di alcuni componenti di grandi dimensioni.
- Lavaggio delle schede assemblate con prodotti chimici e macchine apposite, per evitare che i residui dei flussanti di saldatura possano, con il tempo, causare fenomeni di corrosione galvanica o depositi dendritici tra le piste del circuito, che provocherebbero poi dei malfunzionamenti. Questa procedura è diventata molto importante in questi ultimi anni, per via della miniaturizzazione sempre più spinta dei componenti elettronici.
-Controllo ottico e test in-circuit a piastra finita, per simulare il funzionamento pratico del dispositivo.
- Interconnessione tra piastre diverse tramite cablaggi o circuiti stampati flessibili, mediante saldatura o crimpatura dei connettori.
- Test conclusivo dell’apparato finito.
Ciò non ostante, raramente per fortuna, possono rimanere difettosità latenti e non riscontrabili ai test funzionali, sia sulle saldature con leghe Lead free (vedi Direttiva RoHS su contenimento inquinanti da Piombo-Mercurio-Cadmio-Cromo e Polifenili vari) che sulla componentistica montata. Purtroppo possono poi evidenziarsi successivamente con malfuzionamenti, randomici o definitivi.
In autovettura, vanno inoltre ad aggiungersi gli sbalzi di temperatura, anche elevati, nel vano motore e le vibrazioni durante l’uso quotidiano, che erano uno dei grossi crucci dei produttori ( Bosch, Marelli etc. ) all’alba dell’introduzione dell’elettronica in auto. In gran parte ovviati con l’introduzione di supporti in materiali “ad alta Tg” fino a 220 gradi e/o ceramici, con relativi dissipatori di calore. Avevo iniziato a produrre i primi circuiti con dissipatore di calore integrato già all’inizio degli anni ’90… una mezza vita fa…
Complicatino, però con indici di affidabilità finali eccellenti… ma non sempre infallibili.
Per inciso : il 90% delle apparecchiature elettroniche vengono prodotte da tempo in Asia (Cina) e il livello qualità raggiunto dalle grandi aziende è eccezionale, con costi più contenuti, che fanno il mercato… moltissime grandi aziende elettroniche US ed Europee hanno siti produttivi in Asia almeno dall’inizio degli anni 2000, inclusa la produzione dei blasonati iPhone ma anche di tutto il resto.
Considerato l’aumento dei costi di manodopera Cinese, prossimamente vedremo l’industria manufatturiera elettronica spostarsi gradatamente verso paesi “emergenti” Asiatici.
A tutte queste cose, si aggiungono poi Firmware e Software di gestione con i loro possibili bugs, che spesso sono quelli più frequenti.
Se un componente si guasta, si sostituisce mentre se il difetto è randomico… sono axxi più amari per trovarlo, ma spesso è un “non problema”, non viene memorizzato come difettosità ma semplicemente è un “boot” non andato a buon fine.
Frequentemente si risolve da solo quando si riprende l’auto il giorno successivo, a volte prima. Se, invece, è ripetitivo… allora merita la pena e la perdita di tempo di portarla a controllare.
Questo vale per tutte le autovetture inclusa la nostra “amata-odiata” Captur 2020, dove oramai l’elettronica c’è, controlla la maggior parte delle funzioni e ce la teniamo, volenti o dolenti.
Bisogna pertanto saper fare un distinguo tra “problemi seri” e “non problemi”.
Problemi seri sono tutti quelli che inficiano l’avviamento del motore, ti lasciano a piedi oppure riguardano dispositivi di sicurezza attivi.
Non problemi sono quelli che riguardano, ad esempio, l’avviamento del motore dopo una manciata di secondi dal “boot del sistema” che, salvo non si sia reduci da una rapina in banca ed occorre avviare e fuggire al volo, non provocano ritardi tali di cui doversi preoccupare.